Che la Festa cominci...
Mostra d'arte
Che la Festa cominci… E’ questo il titolo della grande mostra allestita per celebrare i 150 anni del Carnevale di Viareggio. Un evento amato dal pubblico che giunge da tutto il mondo per assistere alle sfilate delle gigantesche costruzioni allegoriche realizzate dai maestri della cartapesta. Nato nel 1873 come sfilata di carrozze nel giorno di Martedì Grasso è oggi riconosciuto come uno degli eventi spettacolari di maggior coinvolgimento popolare.
Ospitata nelle sale della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani” di Viareggio, la mostra intende rievocare la vicenda storica dei festeggiamenti del Carnevale mettendone in evidenza la sua evoluzione dal secolo XVIII al secolo XIX. La mostra, voluta dalla Fondazione Carnevale di Viareggio e dal Comune di Viareggio, curata da Roberta Martinelli, direttrice del Museo del Carnevale, riunisce più di settanta opere tra dipinti, disegni e incisioni.
Guardando con attenzione i quadri proposti vediamo affiorare i segni dei cambiamenti che percorrevano quel mondo in festa. Da questa straordinaria raccolta, proveniente dalle più prestigiose collezioni pubbliche e private, prende corpo un convincente racconto della secolare vicenda storica impersonata dal Carnevale.
Il cammino del tempo è come scandito dalle rappresentazioni che gli artisti hanno dedicato al Carnevale che si rivela una efficace testimonianza del mutare dei tempi e delle dinamiche sociali che li hanno caratterizzati. Dotato di una sua peculiare vitalità, il Carnevale è riuscito a superare tanto i radicali mutamenti politici come la diffusa ostilità dei poteri consolidati.
Per dare inizio alla narrazione di questa storia è stato scelto il quadro “Il carro d’oro” di Paul Schor del 1664 conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Al centro del dipinto che ci rimanda al Carnevale celebrato in quell’anno a Roma, si impone la massiccia figura di un grande carro d’oro. La sua mole che sovrasta tutta la scena e ancor più la sua esibita colorazione di un oro sfavillante, trasmettono la volontà di affermazione di una condizione di potenza che quel Carnevale era stato chiamato a celebrare. Sicuramente a questo pensava il principe Giovanni Battista Borghese, patrizio romano di alto rango che, di quella straordinaria mascherata fu il promotore. Ma forse il principe Borghese non immaginava che quella scena che aveva progettato –un grande carro che tirato da animali, preceduto e seguito da gente in maschera, avanzava in mezzo alla folla - sarebbe divenuta il modello ispiratore di tante successive celebrazioni del Carnevale.
Sicuramente di quel Carnevale che dal 1873 si prendeva a festeggiare a Viareggio. Questa funzione di archetipo viene esplicitata da altri elementi caratterizzanti quel carro a cominciare dalla complessa macchina meccanica che grazie ad un ingegnoso sistema di ingranaggi manovrati dall’interno faceva muovere un grande drago ed un’aquila che, dalla sua bocca, lanciava confetti.
Le altre opere proposte che consentono di documentare l’evoluzione del Carnevale, pongono in evidenza l’apparizione delle carrozze adottate dai signori per prendere parte alla festa, rimarcando il loro ruolo preminente e la loro propensione munifica che si manifestava nel ripetuto atto di gettare dolciumi e cibarie alla folla che li circondava. Per l’occasione i signori dismettevano i loro tradizionali abiti per indossare quelli dei protagonisti della Commedia dell’Arte, primo tra tutti Arlecchino.
Alle maschere italiane la mostra riserva uno spazio particolare che culmina con la celebrazione della loro ultima creatura, il gioioso Burlamacco, dal 1931 simbolo del Carnevale di Viareggio, che la felice mano di Uberto Bonetti realizzò come sintesi delle più note maschere della Commedia dell’Arte.
I tanti fili dipanati, svolgendo una storia di secoli fatta di esperienze vissute con l’ansia di una vita più bella, si ricongiungono e trovano fusione in quella cultura del Carnevale che è insieme memoria e sentimento, ingegno e fantasia, che da 150 anni animano il Carnevale di Viareggio.
La mostra “Che la festa cominci…” è stata realizzata grazie alla partecipe collaborazione di importanti musei italiani, raccolte d’arte di fondazioni bancarie, archivi, biblioteche e collezioni private. Tra le opere esposte una tela del patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo la “Dama con mascherina” di Felice Boscarati (Verona 1721 - Venezia 1807).
Intesa Sanpaolo considera l’arte e la cultura come una risorsa strategica del Paese in grado di innescare processi di crescita anche sul piano sociale, economico e occupazionale. Inserito a pieno titolo nel proprio Piano di Impresa 2022-2025, l’impegno si concretizza anche attraverso Progetto Cultura, piano pluriennale delle iniziative con cui la Banca esprime il proprio sostegno alla promozione dell’arte e della cultura, componente significativa per promuovere i temi legati all’evoluzione del programma di sostenibilità ESG di Intesa Sanpaolo. Le collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo sono costituite da oltre 35.000 opere in parte esposte nei propri musei, le Gallerie d’Italia, a Milano, Napoli, Torino e Vicenza. In Toscana, ulteriori sedi sempre facenti parte del patrimonio di Intesa Sanpaolo, sono la Galleria di Palazzo degli Alberti di Prato e la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi di Arezzo.
Le opere in mostra individuate attraverso la ricerca storico ed iconografica provengono dai seguenti istituti:
- Le Gallerie degli Uffizi, Firenze
- Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Pitti, Firenze
- Galleria Palatina, Palazzo Pitti, Firenze
- Archivio Storico- Teatro del Maggio Fiorentino, Firenze
- Museo di Roma-Palazzo Braschi, Roma
- Museo di Roma in Trastevere, Roma
- Biblioteca Museo Teatrale SIAE, Roma
- Museo Civico-Palazzo Morando, Milano
- Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
- Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
- Fondazione Carnevale di Viareggio
- Comune di Viareggio
- Intesa Sanpaolo
- Collezioni private
CHE LA FESTA COMINCI...
Dal 28 gennaio al 30 aprile
Da martedì a venerdì ore 15,30-19,30
sabato e domenica ore 9,30-13,30 e 15,30-19,30
Lunedì chiuso
Visite guidate
5 - 12 - 16 - 19 febbraio ore 16
21 e 25 febbraio ore 15,45
Il catalogo della Mostra è pubblicato da La nave di Teseo