Domenica 16 febbraio

Cerimonia di consegna del Premio Burlamacco d’Oro 2025

 

Giornalista con una carriera lunga e di grande prestigio. Cresciuto in una famiglia con forti radici giornalistiche – è figlio del celebre giornalista sportivo Franco Mentana – mostra sin da giovane un interesse per la politica e l’informazione e nel 1982 diventa giornalista professionista.

La carriera di Enrico Mentana prende il via alla Rai nel 1980, qui guadagna notorietà come telecronista, coprendo eventi di grande importanza, tra cui il matrimonio di Carlo e Diana e la prima intervista alla madre di Mehmet Ali Ağca dopo l’attentato a Papa Giovanni Paolo II. La sua ascesa in Rai è rapida: diventa inviato, conduttore del TG1 (edizione di mezza sera) e redattore capo di Speciale TG1. Nel 1989, viene nominato vicedirettore del TG2 e, nel 1990, conduce il programma di attualità “Altri particolari in cronaca”.

Nel 1991 decide di lasciare la Rai per trasferirsi a Fininvest, un passaggio che segnerà il suo futuro professionale; il 13 gennaio 1992, insieme a un team di giornalisti di spicco, Lamberto Sposini, Cristina Parodi, Clemente J. Mimum, Emilio Carelli e Cesara Buonamici fonda il TG5. A soli 36 anni, è direttore del neonato TG che sotto la sua guida raggiunge ascolti stratosferici, superando anche il TG1 in diverse occasioni. L’appeal del TG5 è tale che riesce ad attrarre oltre sette milioni di telespettatori. Mentana si distingue per la sua capacità di gestire notizie di grande rilevanza, come la morte del giudice Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino.

In seguito a una crisi, nel 2010 diventa direttore del TG LA7, consolidando ulteriormente la sua posizione di leader nel panorama dell’informazione italiana.  Sotto la sua direzione, il TG LA7 riscuote un grosso successo, raggiungendo ascolti record e distinguendosi per l’analisi approfondita di temi politici nazionali e internazionali. Mentana si rende poi protagonista di maratone informative durante eventi di rilevanza significativa, come le elezioni politiche italiane, le elezioni presidenziali statunitensi e importanti crisi internazionali. La sua capacità di affrontare notizie complesse con chiarezza e competenza lo rende una figura centrale nel panorama mediatico italiano.

A lui si riconosce una straordinaria capacità nell’affrontare temi complessi con competenza, chiarezza e indipendenza e abilità nel gestire notizie cruciali con un mix unico di rigore giornalistico, indipendenza di pensiero e una costante ricerca della verità. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e, nel 2024, ha rinnovato il suo contratto come direttore del TG LA7 fino al 2026. Oltre alla sua straordinaria competenza giornalistica, Mentana è conosciuto per il suo approccio disinvolto e ironico, che lo rende capace di affrontare anche i temi più seriosi, come la politica, senza mai perdere la leggerezza e l’autoironia. Suoi i libri Passionaccia (Rizzoli, 2009), in cui racconta, tra le altre cose, il suo addio a Mediaset a seguito della discussa vicenda televisiva sul caso Englaro; e La memoria rende liberi (Rizzoli, 2015), in cui il giornalista raccoglie la testimonianza di Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute italiane all’Olocausto.