Il suo debutto in concorso risale al 1985 con la maschera isolata (categoria “palestra” di molti degli attuali artisti) “Regis”. È promosso alle mascherate in gruppo nel 1990 e, dopo dieci anni, si cimenta nei carri di seconda categoria nel biennio 2000-2001. Vince consecutivamente ed accede alla prima categoria, proprio nell’anno di apertura dei nuovi spazi alla Cittadella del Carnevale.
Nel 2011 si classifica al secondo posto con il carro dedicato al presidente degli Stati Uniti Barak Obama. Breschi ha affrontato in chiave allegoria anche temi difficili come la violenza sulle donne, la guerra senza confini, gli esperimenti sulla genetica. Ha vinto il Carnevale del 2015 con il carro allegorico, dal forte impatto emotivo, incentrato sul dramma della pedofilia, con “Quello che non vorrei vedere”, costruzione ispirata da un quadro del pittore e decano dei carristi Arnaldo Galli. Ha vinto nel 2022 nei carri di seconda categoria con “Quinto Comandamento” ed attualmente è tra gli autori di carri di prima categoria. Da alcuni anni lo affiancano il fratello Alessandro, la figlia Rachele e la compagna Marella Sampieri.